RALLENTIAMO IL TEMPO DIGITALE
Nell’era degli scatti digitali condivisi al secondo, frammenti di realtà impressi in un’immagine attraverso il proprio smartphone, scattare grandi quantità di foto, nella pellicola il tempo è dedicato più che nello scattare, nello studiare una gran quantità di elementi, affinchè tutto ci risulti perfetto prima di fare click: non si può certo controllare subito se la luce è sufficiente o se il soggetto è venuto mosso, quindi, ci si ferma a riflettere, si costruisce l’immagine nella propria testa e si controlla che tutti i parametri siano impostati correttamente. In questo processo viene data forma a qualcosa che prima era solo un’idea, un’emozione: lo scatto dell’otturatore permette di imprimere la luce nella pellicola, in modo istantaneo e irrevocabile. E in quel momento comincia il tempo di attesa. Si riavvolge il rullino, lo si porta al laboratorio o lo si sviluppa da soli e si aspetta, si rallenta quasi il tempo nell’attesa dell’ ultimo passo che darà forma concreta a tutto questo meraviglioso processo, che cambierà in meglio le nostre abitudini di scatto.
Scatti realizzati con Hasselblad 500 C/M e Canon eos 3 con pellicole Ilford HP5, Kodak Portra 400, Kodak 400TX





















